Luglio 27, 2024

Signore, quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno?

Il Vangelo di questa domenica, ci parla, come sempre, con una contemporaneità davvero disarmante.

D’altro canto, è la parola viva, quella che noi proclamiamo nelle nostre chiese, una parola, che deve   colpirci al cuore, senza lasciarci tranquilli, senza darci sonnolenza, ma al contrario darci una spinta sana e costruttiva, per testimoniare sempre ed ovunque. Il tempio che viene distrutto, la persecuzione di chi è seguace di Gesù, il tradimento da parte, finanche,    dei nostri genitori, fratelli, ed infine, persecuzioni nel suo nome.

Non spaventiamoci, non arretriamo nemmeno di un centimetro, Gesù è con noi, non ci abbandona, anzi ci mette in guardia, per le cose che puntualmente ci accadono ogni giorno.

Al versetto sette, ritorna, come sempre, la domanda: “Signore, quando accadranno queste cose, e  quale sarà il segno?”.

Siamo sempre noi che ci fermiamo a questa domanda, siamo noi che vorremmo sapere prima, quando ci sarà la fine dei tempi, ed augurandoci che siano sempre lontani il più possibile da noi, (“Il padrone di casa non si farà scassinare la porta se sapesse…“Mt 24,37-44).

Il problema più importante del versetto di oggi, a mio avviso, è proprio questo, non dobbiamo aspettare che qualcuno ci dica quando; la nostra vita è ora, è adesso. Abbiamo avuto da Lui, la sicurezza  che, anche se torturati, nemmeno un capello del nostro capo andrà perduto, se saremo incrollabili nella  nostra fede e avremo perseveranza nel proclamarci suoi figli; non dovremmo temere nulla, ci verrà Lui  in aiuto, avremo parola e sapienza, si sapienza, che Lui ci donerà per essere testimonianza per tutti, quindi avanti (“Non abbiate paura“ – Giovanni Paolo II).

Sapienza, un termine ormai in disuso nella nostra generazione.

La sapienza è degli anziani, delle persone che hanno vissuto, e che ora si avviano sulla strada del tramonto, ma che per i canoni economici e sociali dei nostri tempi, sono merce avariata, un problema da gestire, e non come ci ricorda sempre Papa Francesco una vera ricchezza, una fonte, che andrebbe interpellata sempre, prima di prendere qualsiasi decisione, e beato chi può sempre fare affidamento su un anziano in casa, o che può ascoltare quello che ha da dire. Dare Testimonianza, (Gv 19,35), credo sia questo, care sorelle e fratelli, il nostro compito di cristiani in cammino, in questo pellegrinaggio terreno.

lettore Roberto Amodio