Marzo 29, 2024

Il Vangelo di domenica prossima, Gv 1,29 – 34, è come una luce che illumina il mistero dell’amore di Dio che si riversa sull’uomo, infatti sin dai primissimi versi (“Giovanni, vedendo venire Gesù verso di lui…”) è evidente come sia Dio a cercare l’uomo e non il contrario. Lo insegue, lo raggiunge e, anche se sceglie il peccato, si offre come un agnello mansueto.

“Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”. Quante volte, tutti i giorni, nel mondo, durante le liturgie eucaristiche, i ministri annunciano l’agnello di Dio affermando che solo Lui può togliere i peccati del mondo? Sicuramente un numero incalcolabile di volte. 

Ma in quel momento, fissando lo sguardo su Gesù Eucarestia, riconosciamo realmente la divinità nascosta? Il Battista ci aiuta: “Io non lo conoscevo…”, e lo dice per ben due volte! Ma come Giovanni, tu che ancora non eri nato e dal grembo di Elisabetta hai sussultato di gioia per la presenza di Gesù nel seno di Maria, tu che ti sei ritirato nel deserto mangiando locuste per tutta la vita solo per servire il Signore, il quale di te ha detto “tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni…” (Mt, 11-11), proprio tu dici che non lo conosci? E noi allora cosa dovremmo dire? Questa tua duplice affermazione frantuma la nostra certezza sulla conoscenza di Dio. Forse che uno dei due “Io non lo conoscevo…” lo dovremmo ripetere anche noi?  

A questo punto però, quasi per evitare che tale affermazione possa scandalizzarci, aggiunge “…ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele”. Giovanni, pur dichiarando per due volte di non conoscerlo, continua sin dal concepimento, con fede inossidabile, la missione evangelizzatrice al fine di rendere manifesto Dio a tutta Israele. Anche nella nostra vita, nel silenzio di Dio, ci possono essere più ombre che luci o più dolori che gioie ma, come Giovanni, dobbiamo poggiarci sulla fede e continuare il cammino certi che il Signore si manifesterà.

Anche in questo, Giovanni ci aiuta donandoci molto più che una speranza, una certezza: “ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui”. La manifestazione dell’Amato fa comprendere a Giovanni quelle parole che forse fino ad allora erano rimaste dense di mistero: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. Il Mistero di Dio si manifesta davanti ai suoi occhi ed egli può dire: “E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.

Diacono Elio Gagliardi