Conflitti dimenticati: quando il silenzio diventa ingiustizia
In un mondo dove l’attenzione mediatica si concentra su pochi teatri di guerra, esistono decine di conflitti che si consumano nel silenzio, lontano dai riflettori. Guerre civili, violenze etniche, persecuzioni, carestie causate da instabilità politica: milioni di persone sono coinvolte in crisi che, pur devastanti, non “fanno notizia”.
Parliamo del Sudan, della Repubblica Democratica del Congo, dello Yemen, della Siria, del Myanmar, dell’Etiopia. Conflitti lunghi, spesso dimenticati, in cui intere generazioni crescono senza pace, senza scuola, senza casa.
Quando un conflitto viene dimenticato, la sofferenza si moltiplica. Non solo per la violenza subita, ma per l’indifferenza che la circonda.
Per questo Caritas Italiana è presente in molti di questi territori, spesso in collaborazione con le Chiese locali e le organizzazioni partner, per offrire aiuti umanitari, percorsi di riconciliazione, sostegno alle vittime e promozione della pace. Un lavoro discreto, profondo, spesso invisibile.
Anche noi, come Caritas Salerno, nel nostro piccolo, scegliamo di non restare in silenzio.
Lo facciamo:
- parlandone nei nostri incontri, nelle scuole, con i giovani, con le comunità;
- condividendo notizie e approfondimenti;
- promuovendo raccolte fondi e iniziative di sensibilizzazione;
- pregando insieme per la pace, perché ogni guerra ferisce l’intera famiglia umana.
Sappiamo che il primo passo per cambiare le cose è guardare in faccia la realtà, anche quella scomoda.
E continuare a dire: nessuna guerra è lontana, nessun popolo è straniero, nessuna vittima è invisibile.
“La pace è artigianato, e ognuno di noi ha un pezzo da modellare.”
(Papa Francesco)