Dicembre 5, 2024

Il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete nel Vangelo. 

Domenica 18 giugno (Mt 9, 36 – 10, 8) ascolteremo un Vangelo veramente molto ricco, Matteo, in poche righe, ci riferisce tante parole e tante azioni di Gesù, tutte così profonde e amorevoli, che se ci pensiamo intensamente ci gira la testa.

Per prima cosa, ci colpisce quando Matteo dice: Gesù vede le folle che lo seguono e sente compassione perché erano “stanche e sfinite”.

Non equivochiamo, Gesù non è dispiaciuto perché la gente che lo segue ha camminato ed è stanca, O perché comincia ad aver fame e sete no!

Gesù vede perfettamente il cuore di quelle persone, e si accorge che è il cuore di tutta quella gente è stanco e sfinito, cioè, non sa guardare al futuro con speranza, è pressato dalle preoccupazioni che hanno cancellato tutto il bello della vita.

Gesù legge tutto questo e allora si emoziona, si commuove e interviene

per aiutare questi cuori stanchi e sfiniti, scegliendo dodici apostoli che vadano come consolatori.

Non sono loro a decidere di seguire Gesù, è lui che li chiama, li sceglie, vuole proprio loro, per affidare un incarico importantissimo: devono andare ad annunciare a tutti che il Regno di Dio è vicino!

Questa è la notizia capace di risollevare il cuore, di togliere lo sconforto, la fatica, la noia!

E perché tutti comprendano chi sono gli Apostoli Gesù dà ai Dodici il potere di scacciare il demonio, cioè di allontanare il male, e di guarire le malattie.

Fino ad allora solo Gesù parla alle folle, guarisce i malati, scaccia i demoni. Ora il Maestro affida ai suoi Apostoli questo compito, cioè di comportarsi proprio come lui.

Gli affida una missione delicata, e li istruisce, gli dà delle precise indicazioni dice loro anche come devono comportarsi durante questo incarico. Devono essere il più possibile liberi, devono viaggiare senza borsa né bisaccia, senza oro o altre cose preziose. E non devono chiedere nulla in cambio, solo il giusto per vivere.

Ma quello che si deve ascoltare bene e non solo con le orecchie, ma con l’attenzione della mente e del cuore è: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.”

Gratuitamente: sappiamo tutti cosa vuol dire questa parola? Vuol dire senza pagare nulla, è un regalo!

Cosa nella nostra vita è gratuito? Tutto! Il meglio di ciò che siamo e abbiamo è un dono!

Ognuno di noi potrebbe guardare alla sua vita e scoprire tantissime cose che non ha pagato o guadagnato: i doni che l’amore di Dio ci ha offerto!

Il creato, la natura intera, con tutto quello che ci circonda. Siamo distratti, abituati, non ci facciamo più caso, ma il nostro pianeta è un grande dono: i colori, le piante, gli animali, il mare, le montagne… tutta questa meraviglia che rende il nostro mondo così piacevole è tutto un dono!

È un dono il tempo per vivere, per crescere, per scoprire tante cose, per voler bene… È un dono l’affetto degli amici, le persone che incontriamo, la gioia che sperimentiamo!

L’importante è rendersi conto e imparare a stupirci e ringraziare per così tanti doni!

Che Dio ha affidato a tutti noi! Tutti abbiamo ricevuto questi doni immensi dal Creatore e di fronte alla natura noi siamo dei Re, ma non siamo i padroni. Abbiamo tutti ricevuto un dono!”

Non stanchiamoci, allora, di dire Grazie! Anzi, cominciamo subito!

Restiamo un momento in silenzio a pensare a qualcuno dei doni che ci sono nella nostra vita e che ci rendono particolarmente felici e ringraziamo il Signore per tutto quello che ci ha donato.

Diacono Salvatore Persiano