Ottobre 15, 2024

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo

Il deserto, forse, per noi indica un luogo negativo, perché ci dice solitudine, presenza del nulla… ma per la Parola di Dio il deserto è un luogo positivo, è il luogo dove, lontano da tutto e da tutti, è possibile fare opera di discernimento, per verificare il bene ed il male che albergano nella nostra vita e, quindi, per allontanare tutto ciò che deturpa la nostra bellezza e la nostra gioia, ritenendo quanto di positivo vi è in noi, tirando fuori il meglio che ci portiamo dentro senza portarlo mai alla luce.

In questo luogo, dunque, Gesù è condotto dallo Spirito per essere tentato. Anche la tentazione per noi è immediatamente indice di peccato, di male. Ma qui la tentazione è da intendere non come una condanna, bensì come una prova, una verifica… Gesù è qui messo alla prova dal diavolo e, vincendo questa prova, Egli ci mostra ancora una volta il suo immenso Amore per l’uomo, per quell’uomo prigioniero del male, del peccato.

Infatti, vogliamo chiederci perché Gesù, il Figlio di Dio e Dio stesso, ha voluto sottoporsi a questa verifica da parte del diavolo. Aveva bisogno di dare prova della verità del suo essere e del suo dire? Cosa lo ha spinto ad andare nel deserto per essere messo alla prova? Perché?

La risposta ce la fornisce sant’Agostino: «Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu. Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza, da te la morte, da sé la tua vita, da te l’umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria. Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo».

Dunque, è “per noi” che Gesù si sottopone alle tentazioni, perché noi, senza di lui, non possiamo vincere il male; non ne usciamo vincitori in questa battaglia dove si “gioca” la sorte della nostra vita. Le tentazioni ci insegnano che senza Gesù, senza il suo Mistero pasquale, noi saremmo perduti, saremmo votati alla morte eterna, al male, alla prigionia del peccato. Mentre è “con Lui” ed “in Lui” che noi vinciamo il male, le tenebre, il peccato, la morte eterna e siamo resi partecipi del suo mistero di luce infinita.

Lasciamoci dunque prendere per mano da Gesù e farci, senza paura, condurre da lui nel deserto di cui oggi abbiamo tanto bisogno.

Buon cammino di Quaresima.

Diacono Alfonso Fierro.