Ottobre 15, 2024

Il direttore don Flavio Manzo scrive ai parroci

Carissimi confratelli e fedeli laici,

quest’anno “CARITAS” Italiana ha compiuto 50 anni. Essa fu voluta dal santo Padre Paolo VI e istituita ufficialmente il 02 Luglio 1971, sostituendo la POA (Pontificia Opera di Assistenza) nel solco del processo di rinnovamento avviato dal Concilio  Vaticano II.

Il primo direttore di Caritas Italiana, Mons. Giovanni Nervo, ebbe a dire che “la CARITA’ dovrebbe essere l’ 8° sacramento”, proprio per evidenziare che senza l’amore e gesti concreti di tenerezza, nulla ha senso dell’azione ecclesiale. A quella espressione aggiungeva: “saper fiorire dove Dio ci ha seminati”. Questo, dunque, il nostro compito: “saper fiorire” nel campo del mondo ed essere segno di speranza e testimoni di gioia per i fratelli tutti, specialmente i più fragili, i poveri, gli ultimi.

Proprio nel discorso per la celebrazione del 50°, nell’udienza del 26 giugno scorso, il Papa ha tracciato tre vie su cui proseguire il cammino delle nostre Caritas. Mi permetto di ricordarle per favorire la nostra riflessione:

 “La prima è la via degli ultimi. È da loro che si parte, dai più fragili e indifesi. Da loro. Se non si parte da loro, non si capisce nulla… La carità è la misericordia che va in cerca dei più deboli, che si spinge fino alle frontiere più difficili per liberare le persone dalle schiavitù che le opprimono e renderle protagoniste della propria vita. 

È bello allargare i sentieri della carità, sempre tenendo fisso lo sguardo sugli ultimi di ogni tempo. Allargare sì lo sguardo, ma partendo dagli occhi del povero che ho davanti. Lì si impara. Se noi non siamo capaci di guardare negli occhi i poveri, di guardarli negli occhi, di toccarli con un abbraccio, con la mano, non faremo nulla. È con i loro occhi che occorre guardare la realtà, perché guardando gli occhi dei poveri guardiamo la realtà in un modo differente da quello che viene nella nostra mentalità. La storia non si guarda dalla prospettiva dei vincenti, che la fanno apparire bella e perfetta, ma dalla prospettiva dei poveri, perché è la prospettiva di Gesù. Sono i poveri che mettono il dito nella piaga delle nostre contraddizioni e inquietano la nostra coscienza in modo salutare, invitandoci al cambiamento. E quando il nostro cuore, la nostra coscienza, guardando il povero, i poveri, non si inquieta, fermatevi…, dovremmo fermarci: qualcosa non funziona.

Una seconda via irrinunciabile: la via del Vangelo. Mi riferisco allo stile da avere, che è uno solo, quello appunto del Vangelo. È lo stile dell’amore umile, concreto ma non appariscente, che si propone ma non si impone. È lo stile dell’amore gratuito, che non cerca ricompense. È lo stile della disponibilità e del servizio, a imitazione di Gesù che si è fatto nostro servo. È lo stile descritto da San Paolo, quando dice che la carità «tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13,7). Mi colpisce la parola tutto. Tutto. È detta a noi, a cui piace fare delle distinzioni. Tutto. La carità è inclusiva, non si occupa solo dell’aspetto materiale e nemmeno solo di quello spirituale. La salvezza di Gesù abbraccia l’uomo intero. Abbiamo bisogno di una carità dedicata allo sviluppo integrale della persona: una carità spirituale, materiale, intellettuale. 

La via del Vangelo ci indica che Gesù è presente in ogni povero. Ci fa bene ricordarlo per liberarci dalla tentazione, sempre ricorrente, dell’autoreferenzialità ecclesiastica ed essere una Chiesa della tenerezza e della vicinanza, dove i poveri sono beati, dove la missione è al centro, dove la gioia nasce dal servizio. Ricordiamo che lo stile di Dio è lo stile della prossimità, della compassione e della tenerezza. Questo è lo stile di Dio. 

E la terza via è la via della creatività. La ricca esperienza di  questi cinquant’anni non è un bagaglio di cose da ripetere; è la base su cui costruire per declinare in modo costante quella che San Giovanni Paolo II ha chiamato fantasia della carità (cfr Lett. ap. Novo millennio ineunte, 50). Non lasciatevi scoraggiare di fronte ai numeri crescenti di nuovi poveri e di nuove povertà. Ce ne sono tante e crescono! Continuate a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza. Contro il virus del pessimismo, immunizzatevi condividendo la gioia di essere una grande famiglia. In questa atmosfera fraterna lo Spirito Santo, che è creatore e creativo, e anche poeta, suggerirà idee nuove, adatte ai tempi che viviamo.

Cari amici, ricordatevi, per favore, di queste tre vie e percorretele con gioia: partire dagli ultimicustodire lo stile del Vangelosviluppare la creatività. Vi saluto con una frase dell’Apostolo Paolo, che festeggeremo tra pochi giorni: «L’amore del Cristo ci possiede» (2 Cor 5,14). L’amore del Cristo ci possiede. Vi auguro di lasciarvi possedere da questa carità: sentitevi ogni giorno scelti per amore, sperimentate la carezza misericordiosa del Signore che si posa su di voi e portatela agli altri”.

Carissimi, queste parole del Santo Padre ci spronano ad un’attenta riflessione perché il nostro operato non sia vuoto di senso, né autoreferenziale. È noto che  dal 21 maggio scorso c’è stato il cambio alla guida dell’ufficio pastorale di Caritas Diocesana. Probabilmente, è sulla scorta della creatività che l’Arcivescovo ha voluto, in questo momento storico, operare questo cambio.

A supporto di questa fantasia della carità, il 21 luglio scorso è stata creata la Fondazione “Caritas Salerno”. In sintonia con il vicario per la Carità ci stiamo adoperando, con l’aiuto di Dio, ad essere sempre di più segno e speranza per  i fratelli e le sorelle che bussano alla nostra porta. Questa prima lettera vuole essere una semplice comunicazione per presentarvi, in breve, quanto pensato in questi primi mesi assieme agli altri direttori del settore caritativo, sforzandoci di “curare le relazioni nel tempo di ripresa” come ci chiedono i nostri vescovi italiani (CEI).

Il nostro intento è  creare un “lavoro” di squadra mettendo insieme gli uffici che designano l’ AREA OPERATIVA/VICARIATO DELLA CARITÀ ossia Caritas – Carcere – Migrantes, sempre in sinergia con gli altri uffici pastorali della nostra arcidiocesi e, soprattutto, quelli della pastorale della salute, del lavoro e del mare. È necessario “lavorare” insieme per il Regno di Dio, creare e ricreare anche una rete con tutte le associazioni presenti sul territorio in modo da rispondere sempre meglio alle esigenze dei nostri fratelli.

Di seguito uno schema dell’organigramma con i referenti di ogni area/ambito.

Area/ AmbitiOrganismo di coordinamentoReferenti
Centri di AscoltoSede CaritasM.Luisa Troccoli e Monica Esposito
Estreme povertàAccoglienza senza fissa dimoraIlaria Amoroso, Mario De Chiara e il seminarista Gael Anantia (saveriano)
CarcereUfficio diocesano di Pastorale CarcerariaOriana De Vivo
SaluteCaritas – Banco farmaceuticoGeri  Chiancone, Mirella Dovinola e Rosaria Greco
LavoroCaritas – Progetto policoroChiara Campanella e Francesca Marra
ImmigrazioneUfficio Diocesano MigrantesAntonio Bonifacio e  Gael Anantia
VolontariatoFormazione integrataClementina Vitolo, Francesca Marra
Consulenza legale Franco Esposito Alessandro La Torraca
Progettazione Clementina Vitolo e Tina Lanza
Servizio Civile Gianluca Cecere, Laura Prestipino e Angela Gallo  
Segreteria/amministrazione/automezzi Mario De Chiara, Angela Gallo, Ilaria Amoroso e Mariagrazia Tortorella
Comunicazione Rocco Papa e P. Giulio Marcone o.f.m.

Accoglienza Afghani

Ci stiamo adoperando, in collaborazione con le istituzioni civili,  per accogliere alcuni nuclei familiari Afghani. I tempi non sono brevi, in quanto c’è da mettere in campo tutta una serie di provvedimenti, ma stiamo seguendo attentamente perché ciò avvenga quanto prima.

E’ necessario che, come Chiesa, anche noi facciamo la nostra parte.

A questo proposito, vorrei lanciare un appello a tutte le parrocchie: lì dove ci fosse la possibilità di appartamenti liberi nei quali fosse possibile ospitare qualche famiglia, vi pregheremmo di contattarci per poter, eventualmente, progettare assieme un’accoglienza.

Incontro in presenza

Prossimamente sarete contattati per organizzare un incontro in presenza. È nostro desiderio venire personalmente nelle vostre realtà parrocchiali per incontrare voi parroci e le vostre equipe parrocchiali o zonali, per conoscerci, ascoltarvi e condividere tanta ricchezza di operosità creativa che lo Spirito suggerisce a ciascuno di voi.

Software OSPOweb

Partirà, a breve, con l’aiuto di padre Giulio Marcone o.f.m. l’adesione all’OSPOweb. Si tratta di un programma realizzato da Caritas Italiana per la creazione di un database parrocchiale e diocesano. Esso ha l’obiettivo di sostenere in maniera più efficace l’attività di raccolta dati relativa alle persone in difficoltà da parte dei Centri di Ascolto e degli Osservatori delle Povertà e delle Risorse promossi dalle Caritas diocesane. In continuità con il software OSPO3, diffuso da Caritas Italiana nel mese di aprile 2003, nell’ambito del cosiddetto “Progetto Rete”, il software OSPOweb tenta di fornire una risposta on-line alle rinnovate esigenze operative dei Centri di ascolto e alle necessità organizzative del sistema nazionale di raccolta dei dati, rendendo disponibili i dati in ambiente web, soprattutto per favorire la loro utilizzazione in rete almeno all’interno della stessa diocesi. Per l’operatività ci saranno incontri mirati dove sarà spiegato tutto anche in termini di rispetto dei dati personali. Sarà allegata anche la nuova scheda da utilizzare per l’ascolto. Questo sistema ci aiuterà anche a coordinarci meglio e ad evitare doppioni negli aiuti, con un dispendio di energie fisiche e materiali.

Volontariato

Con Caritas Italiana nasce anche il grande “mondo” del VOLONTARIATO, non come assistenza ma come forma EDUCATIVA, fondato sulla GRATUITA’. Desideriamo rilanciare la promozione di questo campo. Stiamo pensando ad un cammino di formazione per giovani, e meno giovani, delle nostre Comunità. Formazione che mira a creare prima di tutto la spiritualità della carità. I riferimenti sono sempre la Parola, i Sacramenti e la Carità. Chiediamo a voi parroci di individuare persone che, dotati di forti motivazioni di fede e di spirito solidale, intendono iniziare questo percorso caratterizzato da 10 incontri, con cadenza quindicinale, che inizierà a fine mese presso il Seminario “Giovanni Paolo II” in Pontecagnano – Faiano (Sa). I primi quattro incontri saranno realizzati entro inizio dicembre. Ci sarà, in seguito, un incontro esperienziale/pratico nel periodo natalizio, e altri cinque incontri specifici, a seconda dell’area scelta, da gennaio ad aprile 2022. Avrete maggiori informazioni prossimamente.

Assegnazione contributo 8×1000

 Anche quest’anno si è pensato di dare a tutte le parrocchie che ne fanno richiesta, come lo scorso anno pastorale, il contributo minimo di euro 1.000,00, in modo tale da non inviare presso la sede Caritas i fratelli che sono nel bisogno ma dare la possibilità alla Comunità parrocchiale di conoscere meglio i suoi “poveri” ed essere segno e strumento di operativa carità su tutto il territorio della nostra Arcidiocesi.

Per qualsiasi chiarimento, richiesta, supporto non esitate a contattarci il numero della sede Caritas Diocesana e della fondazione “Caritas Salerno” è sempre lo stesso 089.226000, le mail caritas@diocesisalerno.it oppure caritas.amministrazione@gmail.com   per la fondazione fond.caritassalerno@diocesisalerno.it chiaramente voi parroci avete anche i contatti personali sui quali potete contattarci.

Vi saluto tutti con affetto fraterno, sempre grato al Signore e al nostro Arcivescovo Andrea e all’equipe dei vicari per avermi scelto a servire i poveri. Pregate per me!

Salerno, 07 ottobre 2021
Beata Vergine Maria del S. Rosario

Sac. Flavio Manzo
direttore

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