Ottobre 15, 2024

A SEI MESI DAL TERREMOTO IN TURCHIA E SIRIA, NON DIMENTICARE

Sono trascorsi sei mesi dalle scosse di terremoto che hanno sconvolto Siria e Turchia. L’occasione per fare
un primo bilancio della situazione e delle attività messe in atto grazie alle risorse messe a disposizione
dalla CEI, alle offerte raccolte a seguito della Colletta nazionale, all’intervento di Caritas Italiana e della
rete Caritas internazionale.
Il 6 febbraio scorso, una scossa di magnitudo 7.9, con epicentro in Turchia nel distretto di Pazarcık della
provincia di Kahramanmaraş, ha causato distruzioni gravissime sia nel Sud-est della Turchia che nel Nord
della Siria. Alla scossa iniziale ne sono susseguite più di 1.200, anche molto forti, nelle ore e nei giorni
successivi.
In Turchia si contano più di 50.000 vittime e 170.000 feriti, le persone direttamente colpite da questo
terremoto sono più di 9 milioni, di cui 3 milioni di sfollati. In Siria i danni sono risultati ingenti nelle città di
Aleppo, Lattakia, Idlib, Hama. Almeno 6.000 le vittime, 10.500 i feriti e circa 350.000 gli sfollati.
Caritas Italiana è stata presente fin dall’inizio a supporto delle Caritas locali, contribuendo alle azioni di
assistenza alla popolazione terremotata attraverso di esse, con diverse attività per le quali si rimanda ai
documenti allegati. Ha operato anche sul territorio nazionale coinvolgendo le comunità sul piano
dell’informazione, della vicinanza con la preghiera, della raccolta fondi nell’ambito della Colletta nazionale
indetta dalla CEI.
Una delegazione di Caritas Italiana, guidata dal direttore don Marco Pagniello, ha visitato le comunità in
Turchia dall’11 al 13 luglio scorso. “Nel nostro percorso da Iskenderun ad Antiochia, un’enorme distesa di
tende allineate ha colpito la nostra attenzione: migliaia e migliaia di famiglie che hanno perso tutto, molte
delle quali già in condizioni di grave vulnerabilità. Ma anche la presenza di tantissimi edifici destinati ad essere abbattuti con tutte le conseguenze ambientali che ne derivano”, raccontano gli operatori di Caritas Italiana.
Dall’11 al 14 settembre il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, si recherà in Siria per fare il
punto sugli interventi in corso e le prospettive di lavoro future. “Scopo della visita di settembre – spiega don Pagniello – è dire a questa terra: non siete soli! Caritas italiana accompagna da tempo la Chiesa sorella in Siria; continuiamo a farlo ancora di più oggi, attraverso la presenza dei nostri operatori, qui a lavorare con voi, e rispondendo, stando in Italia, alla nostra vocazione di advocacy e di animazione”.
È urgente riportare l’attenzione delle nostre comunità sul dramma di proporzioni enormi che stanno vivendo migliaia di persone in questi due paesi. “È molto importante come Chiesa italiana, come Caritas, ricordare continuamente quanto è accaduto in Turchia e Siria”, ribadisce don Marco, “perché tutto rischia di passare in secondo piano, oscurato dalle varie emergenze che purtroppo si susseguono. Ma in questi paesi ci sono state decine di migliaia di morti e molti altri necessitano di aiuto. Se ne parla oggi troppo poco. Voglio sottolineare la necessità sempre presente di informarsi e di informare. Da parte nostra rilanciamo attraverso la nostra testimonianza il bisogno di vicinanza e di prossimità che vivono questi popoli”.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o
donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto
Turchia-Siria 2023” tramite:

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
  • Banco BPM, Piazza Meda, Milano – Iban: IT76 Y 05034 01647 000000009900